Landscape in_Progress – Volume
Il presente volume nasce nell’ambito della ricerca e della mostra organizzata a Reggio Calabria sul tema Landscape in_Progress: idee e progetti per la Città Metropolitana di Reggio Calabria di cui i responsabili scientifici sono Ottavio Amaro, Gianfranco Neri e Marina Tornatora. Questa si muove su un livello teorico e applicativo relativo ai nuovi scenari che caratterizzeranno la costruzione di una nuova Città Metropolitana istituita a seguito del D.L. 5.11.2012, n. 188, rispetto alla quale il volume vuole essere un chiaro contributo.
I paesaggi in divenire sono quei paesaggi in costruzione, spesso in funzione di grandi opere o di grandi eventi che ne cambiano e, talvolta, stravolgono le connotazioni esistenti, intraprendendo nuovi racconti da scrivere e rendere più comprensibili.
Da un lato si pone l’esigenza di rispondere a una domanda istituzionale mirata ai cambiamenti sul piano amministrativo, dimensionale e sociale; dall’altro si evidenzia la necessità di una riflessione per orientare la costruzione di uno scenario urbano all’interno di una riflessione più generale, epocale sulla città, con le sue condizioni immaginifiche e fascinative.
La presenza di una Città Metropolitana in Calabria rappresenta la novità di un cambiamento che supera la mancanza storica-strutturale dell’attuale condizione urbana spalmata in molteplici frammenti incapaci d’innescare processi di coesione, sviluppo e innovazione. Ciò evidenzia la convinzione che occorre ritrovare il senso del fascino e della sfida che sta alla base di un atto fondativo, di un’entità che ancora non esiste, per una vera Città Metropolitana di oltre cinquecentomila abitanti.

Ci troviamo di fronte a una possibile nuova utopia capace di delineare il punto d’incontro tra le attuali debolezze (urbane, economiche, ecc.) della realtà della provincia di Reggio Calabria, e i punti di forza, individuati nella presenza di risorse paesaggistiche, economiche, culturali, interagendo con una situazione geografica di grande potenzialità, che trova sicuramente nell’Area dello Stretto di Messina e nel Mediterraneo il suo riferimento principale. Il Porto di Gioia Tauro, l’Università Mediterranea, il Parco Nazionale dell’Aspromonte, sono i punti cardini di questo sistema.

Se tutto questo è vero, diventa fondamentale un approccio più consapevole delle questioni che oggi insistono sull’idea e il senso di città contemporanea.
La crisi dei modelli urbani della modernità che sembravano compiuti nelle loro aspirazioni sociali e culturali, denuncia la loro incapacità di confrontarsi con gli scenari della limitatezza delle risorse a scala planetaria. La città si dilata, diventa atopica, sparsa, diffusa, dismessa, fortemente dissipatrice di energia, vocata alla sottrazione di suolo naturale e agricolo.
Per il progetto si presentano nuovi approdi verso una dimensione intermedia tra l’accettazione dell’esistente costruito e la capacità di esplorare i terreni dell’innovazione, dell’uso oculato delle risorse, della resilienza vista, quest’ultima, come ritrovamento di una memoria culturale dei luoghi, capace di continuare la loro narrazione.
In particolare, s’individua nella natura e nel paesaggio locali l’ambito di un progetto di rigenerazione e ricostruzione di scenari interagenti con i sistemi insediativi e antropici, come possibili momenti della costruzione della nuova città. In questo quadro l’area della Città Metropolitana di Reggio Calabria ha nel paesaggio, nella morfologia variegata e complessa, il valore aggiunto per un‘iconografia identitaria in cui possono convivere storia e contemporaneità.


Il progetto si sviluppa sul territorio, seguendo la traccia di una natura identitaria vero e proprio Corridoio Verde: dagli ulivi della Piana di Gioia Tauro, ai vigneti dei terrazzamenti sullo Stretto di Messina, ai giardini di bergamotto a Sud di Reggio Calabria. Una continuità che tenta di ri-comporre uno scenario variegato costituito da frammenti di ruralità identitaria, rovine archeologiche, scarti di degrado contemporaneo, segni naturali come le fiumare, nuove figure artificiali quali il sistema infrastrutturale (porto di Gioia Tauro, autostrada A3, attraversamento ionico-tirrenico), il sistema insediativo, insieme alla possibilità di riallacciare i fili di un racconto in commistione con quello letterario, storico e iconografico.