Il bunker è un elemento invisibile intrappolato in una rigida forma e la nostra intuizione, in questa summer school JointLandscapes, vuole cogliere la malinconia di una forma che esiste e non esiste, sempre accompagnata da sentimenti di confusione, disagio e isolamento. Inquadrature congelate di un film invisibile. Il padiglione, intitolato la Sinfonia del Silenzio, è un’interpretazione spaziale del bunker. Un luogo di un metro per otto e alto quattro metri, che restituiscono delle esperienze sensoriali in cui la luce si contrappone all’oscurità, il suono al silenzio, la presenza all’assenza. Un viaggio verso la libertà della comunità locale. Uno spazio che giace su una piattaforma indefinita immersa nella natura, predisposta a ospitare differenti attività in momenti temporali definiti. Un luogo nuovo per la comunità.
L’idea di portare SU (UP è anche il motto) i due piccoli volumi (2.4x3x2.4m) nasce dall’aver voluto lavorare sul tema della leggerezza in opposizione alla gravità. Leggerezza qui intesa sia come modo di affrontare gli eventi, quasi giocando, sia più fisicamente come concetto in antitesi con la forza di gravità, termine anch’esso dal duplice valore fisico e concettuale inteso come gravità della situazione (rispetto ai fatti di cronaca e casi di ndrangheta) in cui verte la città di Rosarno .
I due elementi in legno su pali, poggiano su una base di 6x9m, disposti all’interno di una griglia e collocati ad altezze diverse ma sempre al di sopra della chioma degli alberi di limoni che presto saranno piantati all’interno del parco. Portando SU i due padiglioni gli si attribuisce il valore di landmark poiché sempre visibili e riconoscibili da ogni parte del parco. Muta anche il punto di vista interno poiché il fruitore avrà un nuovo punto d’osservazione al di sopra delle chiome degli alberi ma anche una più visione delle cose più intima e spirituale rispetto all’aprire gli occhi e al vedere le cose diversamente. Se lo spazio in alto è destinato all’intimità, alla meditazione e all’elevazione dello spirito lo spazio alla quota del suolo ha una dimensione più conviviale e aggregativa: oltre au due padiglioni posti SU l’intervento prevede di giustappore lungo la griglia una serie di elementi puntuali (pali) muniti di ganci e occhielli dove i fruitori possono agganciare amache , reti e quant’altro legato alla dimensione del gioco e del relax.
Il dispositivo si prefigura come un avamposto fisico e culturale, caratterizzato da una trasparenza non necessariamente materica ma intesa come l’attitudine di aprirsi all’intorno e ed abbracciarne la diversità. Un padiglione che sia capace di attrarre la comunità sotto l’ampia copertura, trasmettendo un senso di protezione ma non di chiusura, e che offra l’esperienza di un punto di vista privilegiato. L’esperienza di sentinella per osservare la crescita del Parco e per comunicare simbolicamente alle altre persone gli eventi che accadono in un contesto così problematico. Non soltanto in relazione ai pericoli, quanto soprattutto verso la possibilità di avvistare nuove speranze e nuove terre da restituire alla comunità. Terra! Terra!
Exhibition, Project, Research