Mario Lupano è storico e critico dell’architettura contemporanea, si è dedicato alla situazione italiana nella prima metà del Novecento, approfondendo le relazioni tra modernismo, architettura e fascismo e studiando in particolare la figura di Marcello Piacentini, La parte di Piacentini, in “Lotus international”, n. 67 dicembre 1990; Marcello Piacentini, Roma-Bari, Laterza, 1991, Il Vittoriale degli architetti, in L’architetto del lago: Giancarlo Maroni e il Garda, Milano, Electa, 1993; Piacentini artista-costruttore-delle-città…, in La centralità del piano, (atti del convegno: Reggio C., 1° giugno 1994), Reggio C., Jason, 1996; Stile impersonale, in Marcello Piacentini architetto 1881-1960, Roma Gangemi, 2012;
Ha insegnato “Storia dell’urbanistica” presso la Facoltà di architettura di Reggio Calabria (1992-96), “Storia dell’architettura” alla Facoltà di ingegneria di Pisa (1993-94), “Storia dell’architettura contemporanea” alla Facoltà di lettere e filosofia di Bologna (1995-2008), indagando la circolarità tra procedure progettuali, artistiche, curatoriali; e contribuendo alla costruzione di ambiti didattici e di ricerca dedicati alla moda.
Ha curato mostre, intese come discorso critico-spaziale e dispositivo visionario, tra cui: Workscape. MAXXI Cantiere d’autore, (X Mostra internazionale di architettura La Biennale di Venezia, del 2006) e Atlante. Casa collettiva e abitare moderno 1930-1980 (XI mostra internazionale di architettura, La Biennale di Venezia, 2008).
Le attenzioni per il tema degli archivi di architettura del Novecento e per l’esegesi delle fonti documentarie si accompagnano anche a una riflessione teorica sul rapporto tra indagine storiografica e deriva archivistica (il concetto espresso nella relazione Perdersi nei cerchi del tempo, convegno su “Archivi e ricerca”, Torino 2001). Analoghe riflessioni investono il campo del museo e delle retoriche espositive dell’architettura, condotte in ambito didattico specialistico e attraverso un’attività di consulenza con il Ministero dei beni e delle attività culturali relativamente alla costituzione del museo nazionale d’architettura (cfr. l’incarico di consulenza del Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanea – per la redazione di un primo documento relativo alle linee guida del Museo di Architettura Nazionale, da istituire nel Centro nazionale di arte contemporanea, MAXXI, febbraio 2003).
Più recentemente ha allargato i propri interessi storiografici sul fronte del design della moda, portando anche in questo settore di studi una sensibilità per le fonti archivistiche e bibliografiche. Si ricorda a questo proposito la serie di incontri in ambito universitario titolata “File-Style: gli archivi della moda” (2005-07).
Ha sviluppato progetti editoriali in cui si indagano le potenzialità di una costruzione critica svolta mediante il montaggio di immagini e testi di varia natura (Total Living, 2002; Una giornata moderna: Moda e stili nell’Italia fascista, 2009).
Attraverso l’attività universitaria e l’azione critica lavora per l’affermazione di attitudini “a bassa definizione” nell’architettura e in altre discipline del progetto. Segue l’attualità della cultura progettuale con particolare riguardo al discorso delle poetiche individuali e delle strategie di rinnovamento urbano europee.